Alberghiero vivace anche dopo la chiusura 2023, che ha registrato volumi a 1,6 miliardi e 12 operazioni nel lusso. Focus su Sardegna, Sicilia e lago di Como
È un interesse trasversale che accomuna tutto il territorio italiano. Grandi città, centri minori con vocazione turistica, zone di vacanza.
L’appeal delle località italiane che possono attirare domanda da parte di turisti o persone che viaggiano per lavoro è in continua crescita e catalizza l’attenzione degli investitori internazionali, con un punto fermo anche nel 2023: Roma è la città che ha raccolto i maggiori investimenti, 412 milioni di euro, complice un mercato non ancora maturo e la necessità di colmare il gap in particolare nel segmento del lusso.
È quanto emerge in estrema sintesi dal rapporto sul mercato alberghiero degli investimenti nel 2023 di EY. «L’anno si è chiuso con volumi pari a 1,6 miliardi di euro, in linea con il trend registrato nel corso del 2022 – recita il report –. Nonostante la crescita però, i volumi rimangono ancora inferiori rispetto al record segnato a fine 2019».
Nel 2023 buona parte dell’anno è stata caratterizzata da un calo dell’attività di transazione, come conseguenza del rialzo dei tassi di interesse, della situazione economica incerta e dei sempre maggiori costi da sostenere. Ma l’ultimo trimestre ha visto una accelerazione delle transazioni, pari al 58% dell’intero volume dell’anno. A spingere sull’acceleratore nell’ultimo quarter del 2023 sono state due transazioni di single asset di alto livello e compravendite di strutture di media taglia. Ed è proprio l’aumento delle transazioni di piccoli alberghi a rappresentare la novità del 2023. Il mercato italiano sempre molto frammentato viaggia quindi verso una maggiore concentrazione.
Nel dettaglio sono state 12 le operazioni nel settore degli hotel 5 stelle lusso per un valore complessivo di 714 milioni di euro e un valore medio per camera di 873mila euro. Sono state invece 61 le operazioni nel segmento 4 stelle, per un valore di circa 700 milioni di euro. In totale sono passate di mano circa 10mila camere.
Il 46% delle operazioni è stato definito per investimenti value add, quindi per strutture che vengono riqualificate e riposizionate sul mercato una volta valorizzate, generalmente con un nuovo brand di gestione. È quanto avviene oggi in particolare modo in Sardegna e sul lago di Como.
Tra le maggiori operazioni dell’anno appena concluso ci sono senz’altro quella relativa al portafoglio del Pellicano, che rientra nel deal con Aermont per l’ampliamento del gruppo fino a dieci strutture dalle tre attuali, il Sereno sul lago di Como e il Six Senses di Roma, ceduto da Orion al gruppo Statuto. Quest’ultimo intenzionato a portare il brand Six Senses anche sul lago di Como, dove secondo le ultime indiscrezioni sarebbe in trattativa per un hotel.
In quest’ultimo periodo si è invece concretizzata l’acquisizione da parte di Fattal hotels dell’albergo Cicerone a Roma per una cifra di circa 70 milioni di euro, mentre R Collection della famiglia Rocchi ha acquisito il Grand hotel du Mont Blanc a Courmayeur. In vendita ci sarebbe anche l’hotel Principi di Piemonte a Sestriere. Potrebbe fare parte dei deal del 2024 anche la vendita del Castello di Urio, sul lago di Como, entrato nel mirino di Belmond, marchio dell’ospitalità della galassia del lusso Lvmh.
Le quattro top destination (Venezia, Roma, Milano e Firenze) hanno pesato solo per il 38% del totale degli investimenti per via della scarsità di proprietà sul mercato.
Come detto, Roma si conferma leader di mercato con 412 milioni di investimenti (il 25% del totale), seguita da Milano (8%), Firenze (3%) e Venezia (2%). Le città secondarie e le destinazioni regionali hanno visto crescere il proprio appeal arrivando a pesare il 16% dei volumi totali.
Le destinazioni di vacanza hanno catalizzato il 46% dei volumi complessivi per via della vendita di strutture di rilievo come il Sereno Hotel, il Grand Hotel Gardone sul lago di Garda, diversi hotel in Sardegna e l’ Hotel Paradiso al Mare in Toscana.
«Ci aspettiamo una conferma dell’interesse da parte degli investitori verso il mercato resort (sia mare, montagna o laghi) che ha avuto negli ultimi anni significativi incrementi di performance e presenta maggiori opportunità di riposizionamento verso 5 stelle e lusso e rebranding del prodotto alberghiero. Destinazioni come lago di Como, Capri, Forte dei Marmi hanno ormai raggiunto prezzi medi in linea con i principali mercati lusso internazionali, attraendo sempre più investitori ed operatori di questo segmento. Ci aspettiamo nei prossimi anni anche una crescita del Lago di Garda sui mercati internazionali grazie anche all’ingresso di nuovi brand quali Hilton», commenta Marco Zalamena, head of hospitality di EY Italia.
Fonte – ilsole24ore.com