Dopo i segnali di graduale rallentamento dei rincari degli affitti in Europa di fine 2023, la sfida principale sarà legata alla disponibilità di alloggi. I trend 2024 della piattaforma HousingAnywhere
Gli effetti del ciclo di rialzi dei tassi da parte della Banca Centrale europea (Bce) e l’inflazione alle stelle si sono fatti immancabilmente sentire anche sul mercato immobiliare. Nella morsa del caro prezzi e con i tassi sui mutui in aumento, coloro che erano intenzionati ad acquistare casa hanno in diversi casi dovuto rivedere i loro progetti. In questo contesto gli affitti sono tornati in auge, con una domanda in crescita che ha fatto lievitare i prezzi.
Ma con la Bce che inizierà a tagliare i tassi e i prezzi al consumo in rallentamento rispetto ai picchi del 2022, come potrebbe mutare lo scenario? Qualche piccolo ma significativo segnale di c’è stato nell’ultimo trimestre del 2023. Ovvero un graduale rallentamento dei rincari degli affitti, segnalato dall’International Rent Index di HousingAnywhere, che analizza gli andamenti dei prezzi di affitto nelle 23 maggiori città del Vecchio Continente. Sebbene, infatti, negli ultimi mesi del 2023 i prezzi degli affitti in Europa siano più alti del 5,8% rispetto a un anno fa, si tratta del rincaro annuo più basso degli ultimi due anni. Non solo, alcune tra le città più ambite e care del Vecchio Continente in termini di affitto, come Amsterdam, hanno visto calare i prezzi a fine 2023. Ma in alcune città i canoni di affitto sono destinati a lievitare ulteriormente.
Ancora prezzi da record a Roma e Milano
Ci sono due città italiane in fermento. L’analisi di HousingAnywhere, piattaforma europea di affitti a medio termine, orientata ai giovani professionisti e studenti, indica, infatti, Milano e Roma tra le più care d’Europa (seconda e terza nella lista di città con i prezzi più alti per gli appartamenti).“La differenza nell’andamento dei prezzi in queste due città rispetto ad altre metropoli europee è che Roma e Milano hanno registrato alcuni dei più alti rincari degli affitti su base trimestrale (+1,8% per Roma e +2,8% per Milano) e, sebbene questi aumenti siano piuttosto modesti, risultano ben superiori alla variazione media europea dei prezzi trimestrali nel quarto trimestre del 2023, che ha visto addirittura una generalizzata diminuzione (-2,5%)”, spiega a WSI Luca Contella, Regional Lead Southern Europe di HousingAnywhere. Sebbene sia difficile attribuire una ragione univoca all’andamento dei prezzi, dal momento che l’edilizia abitativa è fortemente interconnessa con altri settori, c’è un altro fattore che potrebbe avere impattato sui costi delle due città italiane.
“Sia Roma sia Milano sono caratterizzate da un elevato numero di affitti turistici a breve termine, che nella bassa stagione turistica (normalmente in inverno) possono convertirsi, per volere dei proprietari di casa, in affitti a medio termine per scopi residenziali – afferma Contella -. Di conseguenza, nel quarto trimestre dell’anno, sulla piattaforma HousingAnywhere vediamo una presenza maggiore di affitti originariamente a breve termine, con un conseguente aumento dei prezzi”.
Uno sguardo al 2024
Ma quali sono i principali trend per il 2024? Secondo Contella bisogna partire da una considerazione che accomuna le città più popolari: ossia devono ancora far fronte a un’importante carenza di alloggi, con i prezzi di affitto che conseguentemente continuano ad essere tutt’altro che accessibili.
“È troppo presto per indicare se nel 2024 potremo aspettarci una diminuzione dei prezzi degli affitti – spiega Contella -. Solo affrontando il problema della carenza di offerta e garantendo che i nuovi sviluppi nel mercato residenziale rimangano al passo con la crescita della domanda potremmo raggiungere l’accessibilità degli alloggi nel lungo periodo”.
Fonte – Wall Street Italia